Il pizzo, un'arte senza tempo

Il pizzo, un'arte senza tempo

Con le sue trame intricate e la sua delicatezza artigianale, il pizzo incanta da secoli, rimanendo un emblema di raffinatezza e grazia. Su Bottega1964 alcuni dei prodotti più eleganti sono decorati da prezioso pizzo realizzato a mano che dona loro una bellezza senza tempo.


Storia del pizzo

Federa in Raso di Cotone 300TC con Pizzo - Cleopatra

Il luogo d’origine del pizzo è incerto e sono molti gli storici che contestano le diverse rivendicazioni. Tra queste, si distingue quella dei fiamminghi, basata sulla raffigurazione di un merletto in un dipinto di Hans Memling risalente al 1485 circa. Un'altra attribuzione proviene dall'Italia, basata su un testamento del 1493 della famiglia Sforza. La prova concreta più antica risale al  XV secolo, quando un decreto di Carlo V prescrisse l’insegnamento della lavorazione del pizzo nelle scuole e nei conventi belga.

Inizialmente il pizzo era riservato esclusivamente al clero della chiesa cattolica come parte dei paramenti nelle cerimonie religiose, per poi diffondersi tra le classi più abbienti come simbolo di status sociale, ornando gli orli dei vestiti.

Nel XVI secolo iniziò a diffondersi nella parte nord-occidentale dell’Europa. La seta usata inizialmente fu sostituita dal più economico lino e il pizzo cominciò ad essere impiegato per impreziosire colletti, polsini, orli di vestiti e persino nell'arredamento domestico, come ornamento per federe e lenzuola.

È nel XVII secolo che una tipologia specifica di pizzo ottenne per la prima volta un sigillo di autenticità: si trattava del merletto veneziano, che vantava una garanzia di autenticità e prestigio nella sua lavorazione.

Con l’avvento dell’industrializzazione nel XIX secolo, la produzione di merletti divenne più accessibile e meno dipendente dal lavoro manuale e più diffuso nella creazione di abiti e biancheria per la casa.

Nel corso dei secoli, il pizzo ha dimostrato di essere in grado di adattarsi alle diverse epoche e al cambiamento delle mode e delle esigenze, conservando fino ad oggi una costante rilevanza nel campo della moda.


Una lavorazione minuziosa

Runner in Lino e Cotone StoneWashed no Stiro - Sangallo

Il pizzo può essere realizzato sia a mano che a macchina. Nella modalità manuale, che rappresenta l'approccio più tradizionale, si distinguono tre principali metodologie di lavorazione: il tombolo, il telaio e la lavorazione a mano libera.

  • Tombolo: questa lavorazione ha alle spalle una lunga storia e rappresenta un’arte
    delicata e laboriosa. Lo strumento principale è il cuscino da tombolo, rotondo e soffice, su cui il tessuto viene lavorato intrecciando i fili mediante l'uso di fuselli, piccoli cilindri di legno o metallo. I pizzi creati con questa tecnica solitamente vengono usati nell’abbigliamento e nell’arredamento.
  • Telaio: i telai impiegati per questa lavorazione sono molti e si differenziano per il tipo di lavorazione, per la complessità di utilizzo e per la meccanica, manuale che meccanica. La lavorazione su telaio coinvolge l’intreccio dei fili di trama e ordito. I pizzi realizzati su telaio trovano applicazione in una vasta gamma di prodotti, dagli abiti da sposa alla lingerie fino ad eleganti articoli per la casa come tovaglie e centrotavola.
  • A mano libera: è un insieme di tecniche di lavorazione che coinvolge un’ampia varietà di tipologie di intrecci, ricami e nodi ed è caratterizzata da grande libertà creativa. Vengono usati diversi strumenti che possono includere aghi da ricamo, uncinetti e altre attrezzature. Questo tipo di pizzo è molto versatile, infatti, può essere usato nel campo dell’abbigliamento, degli accessori, degli articoli per la casa e delle opere d’arte tessile.

Le tipologie di pizzo

Esistono molte tipologie di pizzo che si distinguono per diverse caratteristiche, tra cui luoghi d'origine, motivi, tecniche di lavorazione e altro. Di seguito sono tre delle varianti più comuni.

  • Pizzo chantilly: caratterizzato da motivi floreali, foglie e arabeschi realizzati con filo nero su sfondo trasparente. Nasce durante la rivoluzione industriale nella città francese di Chantilly ed è una delle prime tipologie realizzate a macchina.
  • Pizzo veneziano: come suggerisce il nome, questo pizzo ha origini veneziane e risale al XV secolo circa. La sua particolarità risiede nell’alternarsi di rilievi e parti traforate che creano disegni intricati e dettagliati. È realizzato a mano con filo di cotone o di lino.
  • Pizzo macramè: derivato da un’antica tecnica marinara con filati intrecciati e annodati tra loro senza l’uso di aghi o uncini. Può essere usato per creare trame aperte e disegni intricati. La versatilità del pizzo macramè lo rende ideale per realizzare abiti, accessori, biancheria per la casa e molto altro che può spaziare da uno stile elegante ad uno più rustico.

Prendersi cura del pizzo

Il pizzo è un tessuto delicato che richiede particolari attenzioni per preservarne la bellezza. Ad esempio, è consigliato il lavaggio a mano in acqua fredda o tiepida con detergente delicato, evitando di tenere il pizzo in ammollo per troppo tempo. Evitare di strofinare il tessuto per lavarlo, meglio usare movimenti gentili e delicati.

Per l’asciugatura si consiglia di non appenderlo, poiché il peso dell’acqua potrebbe deformarlo, e di non esporlo al sole diretto per evitare che i colori si sbiadiscano.

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