titolo filo di cotone

L’importanza del filo di cotone: titolo e armatura dei filati migliori

Non sono le perle che fanno la collana. È il filo!

Per creare tessuti di qualità superiore, preziosi e longevi,  tutto parte da un filo. Il filo. In particolare, il filo di cotone: il tessuto principe di Bottega 1964 e il più diffuso nel mondo per la produzione tessile di biancheria per la casa. Ma da dove viene il cotone? Come si ottiene un filato sottile, elastico e resistente? Quanta importanza ha la qualità del singolo filo e come se ne valuta il pregio? Facciamo un piccolo viaggio alla scoperta del mondo del cotone.

Breve storia del cotone

Da dove viene il cotone

Da dove comincia la storia del cotone? Comincia da una pianta, il Gossypium, che cresce nelle aree tropicali e subtropicali del pianeta, favorita dal clima caldo e umido. La fibra tessile naturale più diffusa al mondo cominciò ad essere utilizzata come filato per tessuti circa 7000 anni fa, presso gli Aztechi, ma i primi reperti di tessuto sono datati 2.700 a.C. e rinvenuti in Pakistan. Utilizzati per secoli, i filati di cotone conobbero l’apice della diffusione durante l'industrializzazione dell'Europa, grazie all’introduzione del telaio meccanico di Jacquard, che permise di realizzare stoffe dalle lavorazioni complesse in poco tempo. 

Oggi, il cotone è il tessuto più diffuso al mondo, soprattutto nella produzione di biancheria per la casa; infatti, quattro sono le caratteristiche che lo contraddistinguono tra i filati pregiati migliori per la realizzazione di lenzuola e copripiumini: resistenza meccanica, un tocco morbido e traspirante sulla pelle, stabilità, igroscopicità e facile asciugatura. 

Dal cotone al filato: come si ottiene il filo di cotone

La pianta di cotone produce teneri fiori gialli da cui poi vengono i frutti: semi rivestiti di bambagia, fiocchi composti da una soffice peluria bianca. Dalla bambagia, una volta raccolta e “sgranata”, si ottengono i filamenti, o fibre di cotone: quanto più questi siano lunghi, tanto più il filato che se ne ottiene sarà sottile, liscio e resistente. 

Durante la cardatura, le fibre di cotone vengono pulite, districate e disposte parallele tra loro; in fase di pettinatura, infatti, il filamenti vengono appunto “pettinati”, così da eliminare piccole imperfezioni e allineare perfettamente le fibre. Infine, tutti i filamenti, cardati e pettinati, vengono condensati, passati per il fuso e la roccatrice, e “filati” in un unica stringa: il filo di cotone. Alla fine del processo, il filato viene ulteriormente controllato per rimuovere eventuali imperfezioni o impurità, così da restituire un filo sottile, elastico e compatto.

Dal cotone al filo

Titolo: la finezza, o “nobiltà”, del filo di cotone 

Quanto più un filo è sottile e coeso, senza fibre spezzate che ne rendono la superficie grezza, tanto più sarà prezioso. Come si misura il valore del filato? Il parametro con cui si indica la nobiltà del filo, ossia quanto sia pregiato e di qualità, è detto “Titolo”, un dato che si ricava dal rapporto tra la lunghezza e il peso del filato (m/kg). Un titolo alto, indica un filato pregiato, su una scala che va da 20 a 100: un filo Titolo 60 sarà più sottile, e quindi più prezioso, di un Titolo filato 40. Può capitare, specie in Italia, di sentir parlare di “Raso Titolo 60”: ecco, in quel caso si sta indicando l’armatura del tessuto, il Raso, realizzato con un filato Titolo 60. 

titolo filato cotone

Filo di cotone a fibra lunga, o extra lunga

Come si è detto, per ottenere un filo di cotone sottile occorrono prima di tutto fibre di cotone lunghe e resistenti: i cotoni migliori del mondo, per esempio, hanno un titolo intrinsecamente alto e basta indicare il nome della varietà di cotone utilizzata per sapere che si sta parlando di filati pregiati e sottili. Le fibre ELS (extra long staples), che caratterizzano i cotoni Pima, Supima, Sea Island e Giza, possono misurare da 34mm a 36mm. Ciò che differenzia tra loro queste varietà di cotone di qualità superiore, infatti non è nella natura intrinseca della fibra ricavata dalle piante, le cui specie sono ad oggi “imparentate” tra loro, proprio grazie alla ricerca secolare svolta per sviluppare la migliore qualità di cotone possibile. La differenza si può trovare nelle tecniche di raccolta e lavorazione della materia prima, che variano a seconda del paese, delle condizioni ambientali, delle tecnologie utilizzate (o non utilizzate, come nel caso del Giza, ancora raccolto a mano) e degli elevati standard di controllo qualità, tarati sulle specifiche caratteristiche della fibra pura. 
Il pregio del tessuto realizzato con cotone a fibra lunga è, come si è detto, una maggiore resistenza all’usura e ai lavaggi e un tocco molto più morbido. Infatti, mentre un tessuto realizzato con cotone a fibra corta presenterà un sottile strato di peluria che sfugge in superficie alla tramatura, peluria che con attrito e lavaggi produrrà quegli antiestetici pallini, rovinandosi col tempo, un tessuto realizzato con filo di cotone a fibra lunga, o ELS, non soffrirà di questi problemi, non sarà soggetto a pilling e resisterà a lungo negli anni rimanendo bello e soffice.

Armature tessili, cosa sono e quali sono le più pregiate

Con un filato nobile, cioè estremamente sottile e resistente, è possibile realizzare un tessuto armaturato prezioso e complesso. Un’armatura tessile è la lavorazione con cui viene creato il tessuto, ossia il disegno e la proporzione di fili di trama e ordito: a seconda della loro disposizione e alla quantità di fili utilizzati, si avrà un tessuto a mano liscia, come il raso di cotone, o a mano opaca, come il percalle di cotone, di qualità più o meno elevata.
La quantità di fili in un tessuto viene indicata con il termine Thread Count, o TC, che appunto calcola il numero di fili per centimetro quadrato (nei paesi anglofoni potrebbe invece essere calcolato sul inch, quindi bisogna tenere conto della conversione 1 cm2 =  3.937 inch): maggiore è il Thread Count, più alta sarà la qualità del tessuto e dell’armatura. Le armature tessili con un TC uguale o superiore a 200, sono considerate tessuti pregiati.

I tipi di armature tessili più pregiati sono:
Raso di cotone
Percalle di cotone
 Raso di Cotone: armatura tessile a mano liscia, molto luminoso. Percalle di Cotone: delicato e fine, effetto pelle d’uovo.

 

Infine, un titolo filato alto unito ad un’armatura tessile di qualità, permette di creare un tessuto morbido e compatto, capace di resistere a lungo nel tempo all’usura e ai lavaggi e, ancora prima, diventa una vera e propria tela d'artista su cui l’esperienza della manifattura italiana può realizzare opere d’arte sartoriale: lavorazioni jacquard, intarsi e applicazioni in pizzo, ricami, traforature e punti a jour.

La qualità e l’alta sartoria nascono dall’importanza del filo.

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